Cima Rauchkofel via Lago Volaia dal Rifugio Edoardo Tolazzi

09-08-2025
Itinerario impegnativo per il dislivello che si deve affrontare, qualche tratto in facile arrampicata libera I° grado, ma regala panorami mozzafiato sopratutto dalla vetta del Rauchkofel. Solo per escursionisti esperti allenati ed abituati a dislivelli importanti. I tempi si riferisco a persone allenate.
Oggi meteo favoloso con ottima visibilità per tutto il giorno, parcheggiato la macchina poco prima del Rifugio Edoardo Tolazzi (Forni Avoltri), siamo arrivati tardino verso le 09:30 ed i posti per parcheggiare erano quasi finiti, c’era molta gente.
Si sale per una stradina molto battuta e facile fino al primo bivio circa 2,7km, che useremo per il ritorno, poi incomincia un sentiero più stretto che si fa a volte un pò più difficoltoso; mai troppo stretto ma ci sono diversi avvallamenti, sassi e roccette, dove bisogna prestare attenzione a mettere bene i piedi comunque ancora piuttosto facile / medio
Dopo circa 600m di dislivello e circa 2 ore, si arriva alla Passo Volaia che segna anche il confine Italia-Austria. Fin qui la salita non è troppo impegnativa tuttavia per i principianti potrebbe esserlo.
La forcella si trova appena passato il rifugio Lambertenghi (Chiuso) e dalla forcella si vede il fantastico Lago Volaia (Volayer See), ed il rifugio Volaia (Wolayerseehütte) nell’altra sponda, facilmente raggiungibile.
Da qui guardando in alto, nelle montagne verdi sulla destra del rifugio si riesce a vedere la croce di vetta del monte Rauchkofel, ci vorranno ancora 1h30m di salita.
I meno esperti ed i più stanchi potrebbero fare il giro del lago e ritornare indietro sarebbe comunque una bellissima escursione. Fin qui abbiamo incontrato molti escursionisti che poi si sono riversati tutti sul lago e sul Rifugio (come si vede dalle foto).
Il nostro itinerario continua verso la vetta, da qui in poi abbiamo incontrato pochi escursionisti, si passa a fianco destro del lago, a circa metà si segue il sentiero che sale verso la forcella ben visibile Valentintörl, il sentiero sale in alcuni tratti abbastanza ripido, mai difficile, una traccia misto terra-sassi a volte scavata e sconnessa.
Dalla forcella Valentintörl a quota 2.138m si segue a sinistra, indicazioni presenti, per la salita al Rauchkofel, qui bisogna affrontare un tratto in arrampicata libera, qualche pezzo di fune aiuta la salita; al termine, abbastanza corta, si esce in una grande prateria con mucche al pascolo.
Il sentiero diventa una traccia piuttosto semplice più che altro scavata nella terra, nessuna difficoltà tecnica, la croce di vetta ora è ben visibile e sempre più vicina, la difficoltà rimane solo nella pendenza del sentiero sino al bivio, che sarà anche il sentiero di ritorno.
Dal bivio in su, ed in prossimità della vetta, la traccia si fa più stretta, sono presenti delle rocce a terre dalla forma tagliente, meglio non scivolare e avere buone calzature; con 1 o 2 passaggi un pò esposti ma brevi, una corda metallica agevola l’ultimo pezzo della salita, finalmente in vetta al Rauchkofel a quota 2.460m. (3h30m).
Dalla vetta, come da foto e video, il panorama è veramente vario e bellissimo in tutte le direzioni, in vetta non c’è molto spazio e ci sono già altri escursionisti, sulla croce c’è il libro di vetta; rimaniamo per le foto e video e goderci qualche attimo in più, poi ci spostiamo poco più sotto in un posto sempre panoramico ma solitario.
La discesa è in parte per lo stesso sentiero della salita, fino al bivio, poi si scende a destra per una traccia più o meno sempre della stessa tipologia, misto terra, sassi, rocce, ecc..; anche se sembra semplice bisogna fare molta attenzione ed essere sempre concentrati per evitare di scivolare, tenendo conto anche della fatica accumulata durante la salita.
In circa 1 ora si arriva giù al Rifugio Volaia, quindi nuovamente al Passo Volaia seguendo ora il sentiero dall’altra parte del lago; qui nuovamente giù per la stessa via dell’andata fino al secondo bivio (attenzione il primo porta al sentiero Spinotti che va da un’altra parte…).
Il Sentiero da questo lato è più tecnico e richede sempre attenzione a non scivolare tra le rocce, è ancora una traccia mista sassi/rocce all’inizio e poi terra/roccette verso la fine una volta entrati nel bosco.
In poco tempo si raggiunge la stradina dell’andata e quindi il parcheggio della macchina.