Monte Piana e Monte Piano Rifugio Angelo Bosi

La visita delle trincee e postazioni di guerra è accessibile a tutti, alcuni tratti, evitabili, sono attrezzati con corda metallica ma abbastanza esposti. Consiglio l’uso del kit da ferrata.

Dopo quasi 4 anni dalla prima visita con la neve, sono tornato, ma questa volta d’estate per poter completare il giro del sentiero di guerra attraverso i tratti attrezzati sul Monte Piano, per ammirare con più calma e in tutta la sua bellezza il panorama cha circonda questo fantastico posto quindi il sentiero parte dal Rifugio Angelo Bosi.

Siamo partiti per visitare il Museo di Guerra all’aperto del Monte Piana, abbiamo optato per la salita con la Jeep per dedicare più tempo alla visita delle postazioni di guerra. D’estate ci sono le jeep navetta (a pagamento) che ti portano al Rifugio A. Bosi in 15 min. Una volta al rifugio ci soffermiamo qualche minuto per ammirare il panorama che dal temporale della notte passata ha cancellato quel velo di foschia lasciandolo limpido e luminoso.

Prendiamo il sentiero 6a lasciando la stradina turistica sulla destra, poco dopo arriviamo già al primo tratto di fune ma è talmente semplice e corto che non usiamo nessuna assicurazione. Proseguimo quindi per il sentiero dove arriviamo al secondo tratto della prima parte attrezzata ma anche questo tratto è semplice e non ci assicuriamo. Ovviamente questo tratto di sentiero si può saltare seguendo la stradina iniziale, anzi, è da evitare per persone non abituate ai sentieri di montagna e a chi sofre di vertigini, infatti anche se le foto non rendono molto, qualche tratto è leggermente esposto.  Dopo circa mezz’ora si arriva nei dintorni della Piramide Carducci e qui visitiamo numerosissime trincee e gallerie scavate durante la 1^ Guerra Mondiale.

Fin qua si trovano le postazioni dell’esercito Italiano ora attraverso la Forcella dei Castrati proseguimo per il Monte Piano dove troveremo le postazione dell’esercito Austriaco. Anche qui ci sono numerosissime trincee e gallerie che vale la pena visitarle.

Ci spostiamo poi verso la Croce di Dobbiaco dove ci fermiamo ad ammirare il panorama. Da qui si vede benissimo in lontananza il confine Austriaco, il Lago di Landro e il sentiero dei Pionieri che parte proprio dal lago e attraversa numerose postazioni e fortini austriaci.

Giriamo a est per imboccare il tratto attrezzato che ci riporterà alla Forcella dei Castrati fiancheggiando la montagna. Questo tratto è abbastanza esposto e il sentiero non è dei più larghi quindi è molto meglio proseguire assicurati con il kit da ferrata. Anche su questo lato ci sono varie gallerie da visitare tra cui anche la guardia di Napoleone. In particolare c’è una galleria ancora allestita con rotaia e carrello, infatti questa entra all’interno della montagna dove potevano probabilmente caricare munizioni o altro nel carrello che attraverso la rotaia arrivava all’esterno.

Una volta alla Forcella dei Castrati il ritorno è come l’andata. 
Il giro si fa tranquillamente in 3,30 – 4 ore considerando di fare sosta per uno spuntino e visitando quasi tutte le postazioni di guerra. Aver preso la jeep vuol dire aver risparmiato ore di cammino da poter impiegare per visitare meglio questo fantastico museo di guerra all’aperto.

Monte Piana e Monte Piano Rifugio Angelo Bosi

cristian

Tutte le descrizioni sono a puro scopo di informazione, chi intende intraprendere un qualsiasi percorso descritto lo fa sotto la propria responsabilità conoscendo le proprie capacità fisiche e tecniche e con la dovuta attrezzatura, informatosi sulle condizioni reali dei sentieri e strade come anche delle condizioni del meteo previsto.